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Tomaso Vialardi di Sandigliano
· IL LIBRO DEGLI OSPITI ·
1921-1991
Prefazione di Aldo Alessando Mola
‷ Un viaggio non convenzionale e irriverente
attraverso una memoria che abbiamo dimenticato ‴
I decenni tra il 1910 e la caduta del muro di Berlino segnano un periodo capitale per l'Europa, perché disegnano il passaggio tra l'implosione inaspettata dei grandi assolutismi mitteleuropei, imperi e dittature e la ritracciazione dei suoi confini e delle sue democrazie. Storia conosciuta, ma i cui risvolti più compiegati sono ancora terra di discussione o sepolti in quei cimiteri di comodo in cui la nostra società sotterra con funerali di Stato verità imbarazzanti. Nell'ambiente indiscreto, privato e intimo dei saloni di un castello medioevale capace di resistere ai duchi di Savoia fino al 1426, le firme sul suo "Libro degli Ospiti" rappresentano una traccia intermittente di quella storia più minuta sovente sottaciuta, un mondo complesso di simboli e di riti, un viaggio tra il 1921 e il 1991 graffiante e non usuale nella nostra memoria. Tra le firme degli Ospiti, donne e uomini semplici spettatori coinvolti dalla propria posizione nella società del tempo o co-attori consapevoli della condizione storica, scorre un passato vicino dove si intrecciano episodi opachi della nostra storia contemporanea, tra Tedeschi prima Alleati e poi nemici, Case Regnanti in fuga, Resistenza, Ordini più o meno sacri e più o meno profani, Malta e Massoneria, Vaticano e Servizi Segreti. Uno spazio silenzioso che ha determinato cinquanta anni di assetti politici dell'Italia postbellica, implicando scelte, fatti e interrelazioni non sempre percepibili se slegati dal contesto del behind the scene internazionale. Trame ancora avvolte in ambiguità volute e "distinguo" storico-etimologici, che hanno lasciato senza volto molte controparti di un passato appena passato, come l'omicidio di Mozart, il suicidio-delitto di Mayerling, l'attentato di Sarajevo e di un presente che era ieri, come la strana sepoltura di Evita Perón, l'uccisione di Che Guevara, la doppia vita di John F. Kennedy e la morte di Diana Spencer (Lady D). A partire da schegge sparse di ricordi che l'Autore ha raccolto negli archivi di famiglia, in quelli dell'intelligence family internazionale e in fondi privati, il "Libro degli Ospiti" propone approfondimenti che a volte discordano e a volte completano eventi cari alla nostra mitografia, senza presunzione di revisione o giustificazione. Il castello è il testimone-cornice che lega i protagonisti del "Libro degli Ospiti", tra le cui mura corre un viaggio irriverente che oscilla tra tragedia e parodia del gossip storico, un viaggio non convenzionale e coinvolgente attraverso una memoria che ci è vicina ma che abbiamo dimenticato.
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